martedì 6 novembre 2012

E il suicidio delle presine (impressioni)

Bello prendersi un'oretta dal lavoro per andare a comprare le presine. Le uniche sopravvissute al mio sfaccendare in cucina si sono suicidate ieri. Le ho trovate entrambe infiammate sopra un fornello rimasto inavvertitamente acceso. Voglio pensare che si amavano tanto e che hanno deciso all'unisono che preferivano morire che fare una vita di merda. Perché quella della presina è una vita difficile, ammettiamolo. Le presine carbonizzate erano carine, ma non troppo. Erano blu, con dei disegni di fattorie, mucche, meli e forse c'era anche una gallina, ma non ho molta memoria fotografica.

Le presine nuove che ho appena comprato sono completamente diverse dalle vecchie. Non hanno nessun connotato country, sono in stile shabby chic e le ho comprate in un negozietto adorabile che si chiama Maison di Bì (le due foto che ho scattato). Sono di un tenue verde acqua con sopra dei fiorellini tenerelli bianchi. Sono made in India, ed io tutte le volte che leggo le etichette penso ai paesi nei quali l'oggetto è stato fabbricato. Penso ad esempio ad una grande fabbrica indiana dove le operaie cuciono presine che finiscono in un negozietto profumoso e gattoso vicino Firenze. Pieno di candele profumate, bamboline e servizi da tè con le paperelle.
Per arrivare al negozietto che ho raggiunto a piedi, sono passata da un mercatino. Quello che mi diverte dei mercati in Italia è il linguaggio usato dai venditori ambulanti. A Firenze, a differenza di altre città, nessun venditore strilla. Ognuno si fa amorevolmente i cazzi suoi, però i dialoghi con le "brave massaie" che sono là a fare la spesa mi ha sempre molto interessato.
Mi fermo davanti al banco dei fiori, e mentre medito se comprare i ciclamini da mettere in bagno, si avvicina una signora, una "brava massaia". Si china verso i vasi di crisantemi e chiede al "venditore ambulante":
b.m - Senta lei, quanto li fa questi? -
v.a. - Cinque euro, un bel vaso grande vero? -
b.m. - E va beh, tanto ormai... - (io rido, il venditore ambulante prontamente risponde)
v.a. - Tanto ormai..cosa?? Son sempre fiori! - (io continuo a ridere)
b.m. - Ma i morti so' finiti -
v.a.  - E su questo 'un ce piove! Ma signora, lei che li ha levati dal cimitero i suoi? -
b.m. - Io?? Oh che la mi dice?! Certo che no! Suvvia me li dia, questi guardi..ma non è che sono sciupati? -
v.a. - E tanto i morti so' finiti, non se ne accorgono neanche se so' sciupati!


Dalla finestra vicino alla scrivania del mio ufficio vedo questo. Amo il giallo.





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